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Articolo pubblicato su ._. ._. Radio Rivista 11-2021 a pagina 47


Paolo Carrer  IU3KPJ
E-mail: paolo.carrer@libero.it

               
 
Idee intorno al transverter per i 23 centimetri della SG-Lab

 
Sono di recente entrato nella banda dei 23 cm grazie all'acquisto di un'accoppiata transverter e amplificatore lineare della bulgara SG-Lab (oltre che a una direttiva da 44 elementi) che uso in abbinamento al mio TS-711. Non conosco ancora bene questa banda, tuttavia sono soddisfatto di aver potuto ampliare la mia partecipazione allo IAC e ai futuri altri contest. Il mio utilizzo prevalente sarà infatti in SSB, tuttavia trovo utile poter di tanto in tanto transitare anche nei ripetitori FM, e questo transverter offre proprio l'interessante funzione di shift.
 
Il problema è che lo shift del transverter va attivato aprendone la scatola metallica e impostando un jumper sulla scheda, però nel caso di installazione in sottotetto, come ho scelto di fare io, l'operazione diventa impossibile o quanto meno estremamente scomoda.
 
Ho quindi ideato un sistema per effettuare le operazioni di impostazione a distanza direttamente dalla mia stazione senza salire ogni volta in sottotetto e ho anche suggerito questa soluzione al costruttore. Loro hanno risposto di aver già avuto numerose richieste in tal senso e che la prossima revisione del loro transverter permetterà questa possibilità tramite un connettore aggiuntivo.
 
Per chi, come me, fosse invece già in possesso del transverter potrebbe trovare utili queste semplici modifiche che ho fatto e che ora inizio a descrivere.
 
Innanzitutto, esaminando il circuito, si vede che tutti i jumper di impostazione non fanno altro che collegare a massa alcuni pin del microcontrollore che gestisce le operazioni. Questo facilita molto le cose perché sarà sufficiente collegare il jumper interessato al collettore di un fotoaccoppiatore, il cui emettitore sarà collegato a massa. Come si può vedere dalla foto, i componenti si possono montare in modo più o meno volante direttamente sulle piazzole dei jumper stessi, ricavando il collegamento di massa raschiando dei piccoli rettangoli di solder resist. Suggerisco di isolare il piano di montaggio dei componenti con del kapton oppure con una piccola basetta millefori ritagliata. L'alimentazione per l'anodo dei led dei fotoaccoppiatori la si prende, tramite un sottile filo isolato in teflon e due resistenze, dalla piazzola indicata in foto dove è presente la tensione stabilizzata di alimentazione del microcontrollore, mentre i catodi verranno cablati per essere trasportati ad un connettore esterno e da lì giù in stazione. Io ho praticato un foro nei pressi di un angolo del contenitore in cui ho fatto passare un cavo schermato a quattro conduttori. La calza la si può saldare al metallo internamente al contenitore, in modo che costituisca un ancoraggio solido per il cavo stesso, mentre due dei quattro cavi saranno collegati ai catodi dei due fotoaccoppiatori.
 
Ho messo due fotoaccoppiatori perché i jumper che interessano lo shift sono JP1 e JP3. Il primo abilita lo shift con un valore di -28 MHz, mentre il secondo jumper, in unione al primo, modifica lo shift a -6 MHz
 
Questo sarebbe già sufficiente per molti ripetitori in banda 23 cm, tuttavia ne esistono molti altri (come il nostro di sezione Ari Treviso) che lavorano con uno shift di -30 MHz.
 
Ho suggerito a SG-Lab di introdurre anche questo valore di shift nella loro prossima revisione, e spero lo facciano, tuttavia al momento per ottenere i - 30MHz che mi servono devo ricorrere ad un secondo espediente.
 
In sostanza è sufficiente impostare nel transverter i -28 MHz di shift e dare i 2 MHz mancanti tramite l'apparato, che in base alle possiblità che offre potrà essere fatto con un valore presonalizzato di shift o usando il sistema di ricezione e trasmissione split con i VFO A e B. Questo vuol dire che serve la possibilità di trasmettere leggermente fuori banda, a 143,950 MHz nel mio caso, e per farlo occorre sbloccare la radio.
 
Nel caso del mio Kenwood TS-711 questo si ottiene scollegando due diodi di configurazione sulla scheda logica, tuttavia non è necessario modificare permanentemente la radio, anche perché così facendo perde i passi di sintonia a 12,5 KHz e acquisice quelli a 5 KHz secondo lo standard americano. Io ho usato un pulsante inutilizzato sul frontale della radio (voice)  per comandare, all'accensione della stessa, un relé miniatura doppio i cui contatti NC scollegano temporaneamente appunto questi due diodi in fase di accensione, impostando quindi la radio per la spaziatura estesa.
 
Una volta memorizzata la frequenza interessata nelle memorie split poi non sarà più necessario accendere la radio in modalità estesa in quanto la frequenza fuori banda è ormai memorizzata e la si può richiamare anche sa la radio ha il VFO classico da 144 a 146 MHz, ma questa modifica non rientra nella trattazione di questo articolo e comunque riguarda unicamente il mio modello di radio. Ognuno valuterà come meglio fare per il proprio apparato, ricordando comunque che non si deve trasmettere fuori banda se non c'è il transverter collegato.
 
Oltre a questa modifica ho trovato utile riportare in stazione anche il led di indicazione del livello di pilotaggio, per sapere se sto entrando nel transverter con la potenza giusta ed eventualmente correggere dalla radio se necessario. Questo è un led doppio a due colori, rosso e verde, la cui combinazione dà un riscontro del livello in ingresso. Se il led è arancione il livello è troppo basso, se è rosso vuol dire che è troppo alto mentre se è verde significa che il livello è corretto.
 
Per questo collegamento ho utilizzato gli altri due fili del cavo schermato che ho aggiunto, collegandoli ai due anodi del led doppio e intestando il tutto in un connettore di tipo microfonico. Per evitare di fare un parallelo secco fra il led originale e il led in stazione ho scollegato il centrale (catodo comune) del led originale e l'ho ricollegato a massa tramite una resistenza da 1 Kohm. In questo modo, in occasione di eventuali verifiche dal sottotetto, sarà sufficiente scollegare il connettore della modifica per far accendere il led originale, seppur a luminosità ridotta; viceversa, collegando il connettore della modifica per la discesa, prevarrà la corrente verso il led in stazione e quindi si accenderà solo quest'ultimo.
 
Per concludere, descrivo un'ulteriore applicazione che ho adottato nella mia stazione, stavolta riguardante l'amplificatore lineare da 25 W in abbinamento a questo transverter. L'amplificatore l'ho installato a palo per minimizzare il percorso verso l'antenna, tuttavia sarebbe utile monitorarne la potenza diretta e riflessa anche in queste condizioni. Un altro monitoraggio utile è anche il led di ingresso che in caso di surriscaldamento emette dei lampeggi di avviso.
 
Per quanto riguarda il Led ho proceduto come per il transverter, mentre per quanto riguarda la lettura della potenza fortunatamente questo PA (a partire dalla versione di PCB 1.2) mette a disposizione al suo interno tre pin facenti capo a un doppio accoppiatore direzionale sull'uscita con il quale si possono avere due tensioni continue per la potenza diretta e riflessa. Io non ho fatto altro che collegare questi tre pin ad un cavo schermato multipolare di adeguata sezione per portare giù in stazione, insieme al PTT e all'alimentazione, le due tensioni di monitoraggio. È poi sufficiente collegarci un doppio strumento, magari ad aghi incrociati, con le opportune resistenze e trimmer per avere una lettura della potenza diretta e riflessa quando siamo in trasmissione.
 
Al momento la mia realizzazione è ancora totalmente volante sulla scrivania, per i necessari test e affinamenti, ma prossimamente racchiuderò tutto in modo più stabile in un contenitore apposito.
 
Spero che queste informazioni possano essere utili a qualcuno e vi saluto.
 
Paolo Carrer
 
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